venerdì 25 novembre 2016

Un pomeriggio a BOOKCITY, in compagnia del ricordo di Alda Merini

Anche quest'anno, a Milano è stata organizzata l'iniziativa "Bookcity", una manifestazione di tre giorni dedicata alla promozione di incontri, iniziative, discussioni e letture ad alta voce per far sì che la lettura possa essere un momento di condivisione. 




In occasione della terza giornata, ho partecipato all'incontro intitolato "Alda Merini: il calore dell'anima", tenuto da Aldo Colonnello presso la Biblioteca d'Arte del Castello Sforzesco. 

L'incontro è stato, a parer mio, un grande omaggio ad Alda Merini, poetessa milanese della seconda metà del Novecento, nonché un'occasione per conoscerne i tratti caratteriali più intimi. 
Aldo Colonnello, amico di Alda Merini, ne ha infatti ricordato i momenti più significativi e, con grande rispetto, ha raccontato aneddoti sulla loro amicizia.
Mi ha molto colpito il citato appello della poetessa a "rimetterci a scrivere le lettere, parlare e riappropriarci della nostra dimensione di essere umani": come darle torto! Io stessa, negli ultimi mesi, ho scoperto la bellezza della scrittura, per me stessa, per gli amici, per chiunque voglia leggere un mio pensiero. 

La poetessa era un personaggio caratterizzato da tante sfaccettature opposte, si pensi ad esempio al suo grande bisogno d'amore contrapposto alla sua folle e, a tratti malinconica, poesia. 
Aldo Colonnello, infatti, termina l'incontro associandola all'ossimoro: figura retorica contenente, nella medesima locuzione, parole che esprimono concetti contrari.

"A tutti i giovani raccomando:
aprite i libri con religione,
non guardateli superficialmente,
perché in essi è racchiuso
il coraggio dei nostri padri.
E richiudeteli di dignità
quando dovrete occuparvi di altre cose.
Ma soprattutto amate i poeti.
Essi hanno vangato per voi la terra
per tanti anni, non per costruirvi tombe
o simulacri, ma altari.
Pensate che potete camminare su di noi
come su dei grandi tappeti
e volare oltre questa triste realtà
quotidiana."
Alda Merini, da "La vita facile".


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